Che cosa è la libertà?

di Alessandro Claudio Giordano

Come spesso accade i testi scritti da Giorgio Gaber per le sue canzoni ed i suoi spettacoli sono di attualità ance decine di anni più tardi. Così è Che cos’è la libertà?

Nel 1972 quando Giorgio Gaber e Sandro Luporini scrissero a quattro mani la canzone l’obiettivo era  di affrontare il significato più sociale del termine: presente prima in Dialogo tra un impegnato e un non so, e poi in uno dei capolavori del teatro canzone, Far finta di esser sani (1973), La libertà è una delle bandiere del repertorio gaberiano. Ed in questo verso l’autore scavasino all’origine di una forma di libertà intesa come condizione non esclusivamente imputabile alla natura umana (Come un uomo appena nato / Che ha di fronte solamente la natura), bensì ad una ricerca che prende il significato di desiderio (Vorrei essere libero / libero come un uomo) in grado di regalare al contesto pubblico l’esigenza primitiva ed intima coltivata da ciascun uom, la più più primitiva la libertà. L’uomo è un  animale sociale, e la libertà rivendicata ben si concilia con quella che prende i sinonimi di collettività (Libertà è partecipazione) e democrazia (Come un uomo che ha bisogno / Di spaziare con la propria fantasia / E che trova questo spazio / Solamente nella sua democrazia). Gaber vuole l’uomo oltre al semplice istinto (Sempre libero e vitale / Fa l’amore come fosse un animale) e non costretto ad un interesse volto solo verso i propri confini (La libertà non è star sopra un albero), creando un nuovo concetto della parola stessa: la libertà è sì ideologia (E convinto che la forza del pensiero / Sia la sola libertà) ma non fine a se stessa, bensì condivisa in uno spazio collettivo capace di richiamare l’impegno sociale e politico. Ci si slega dunque dalle direttive di partito (E che passa la sua vita a delegare / E nel farsi comandare / Ha trovato la sua nuova libertà) e si rende tale libertà non oggetto, non condizione (Non è neanche un gesto o un’invenzione), Gaber vuole un uomo capace ed orgoglioso di partecipare attivamente alle decisioni della propria esistenza. Non ci si arrende dunque a vivere in una forma di passività sociale, la quale viene superata partendo dal proprio diritto di voto, per poi innalzare la propria intelligenza non per sfidare la natura, ma per spaziare senza limiti in un cosmo che nient’altro è, se non il mondo: il proprio e quello di tutti.Il momento storico in cui Giorgio Gaber scrisse questa canzone, fu un periodo di grande sollecitazione politica e ideologica: lui stesso, con questo brano, incita a quella forma di democrazia diretta come società modellata sul concetto di comune: tutti partecipano alle decisioni per il bene della comunità stessa. Con il senno di poi possiamo confermare che la storia ha probabilmente dimenticato questa che era una proposta dai connati sociali “alti”. Ancor più importante è la riflessione che questa canzone può rinnovare ad ogni ascolto, a discapito della storia stessa, da non limitare solo ad un impegno politico locale, ma ad una forma di interesse totale e globale, essenziale per poter essere, per davvero, tutti partecipi e, di conseguenza, a nostro modo liberi.

 

Vorrei essere libero, libero come un uomo.

Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato

che ha di fronte solamente la natura

e cammina dentro un bosco

con la gioia di inseguire un’avventura.

Sempre libero e vitale

fa l’amore come fosse un animale

incosciente come un uomo

compiaciuto della propria libertà.

 

La libertà non è star sopra un albero

non è neanche il volo di un moscone

la libertà non è uno spazio libero

libertà è partecipazione.

 

Vorrei essere libero, libero come un uomo.

Come un uomo che ha bisogno

di spaziare con la propria fantasia

e che trova questo spazio

solamente nella sua democrazia.

Che ha diritto di votare

e che passa la vita a delegare

e nel farsi comandare

ha trovato la sua nuova libertà.

 

La libertà non è star sopra un albero

non è neanche il volo di un moscone

la libertà non è uno spazio libero

libertà è partecipazione.

 

Vorrei essere libero, libero come un uomo.

Come l’uomo più evoluto

che si innalza con la propria intelligenza

e che sfida la natura

con la forza incontrastata della scienza

con addosso l’entusiasmo

di spaziare senza limiti nel cosmo