Fondi di coesione: in audizione Banca d'Italia spiega che aumentano

da Redazione

La Banca d’Italia, in un'audizione alla Camera davanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue annuncia la previsione di un aumento dei fondi di coesione per il nostro Paese.

Nel Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 dell'Unione europea – sottolinea Paolo Sestito, responsabile del Servizio struttura economica della Banca d'Italia – “l'ammontare stanziato per le politiche di coesione è in riduzione ma è in aumento per l'Italia”, che dovrebbe portare a casa “circa il 6% rispetto al precedente ciclo”.L'Italia va quindi in controtendenza e si aggiudica piu' risorse grazie a un nuovo metodo di calcolo sul Pil medio delle regioni che ora premia quelle italiane e penalizza quelle dell'Europa orientale. Sestito ricorda anche che a Bruxelles si è registrato “un declassamento di 4 regioni italiane. Due passano da 'in transizione' a 'meno sviluppate' e sono Molise e Sardegna mentre Umbria e Marche da 'piu' sviluppate'” vengono retrocesse a 'in transizione'.“Nel caso delle Marche - spiega la Banca d’Italia - influisce non solo la perfomance non particolarmente brillante della regione" ma il fatto che il regime di 'transizione' è stato "ampliato e ora ricomprende anche regioni più ricche rispetto al ciclo precedente”.L'Italia ha comunque una tradizionale carenza “non tanto a livello di sistema imprese quanto a livello delle amministrazioni pubbliche nel presentare progetti che siano validamente” finanziabili.Si cita l'esempio dei programmi comunitari nel campo della ricerca. "Riusciamo a ottenere come Paese una quota di finanziamenti relativamente contenuta e in alcuni casi molti ricercatori scelgono di utilizzare i fondi in strutture che non fanno capo al nostro Paese. E' una questione di cui tenere conto – rileva Sestito - non solo e non tanto in sede di contrattazione, ma anche in sede di definizione delle politiche interne”.