Disney compie cento anni

di Piero Giuseppe Goletto

Un compleanno importante – che in qualche modo riguarda tutti – ha avuto luogo lo scorso 16 ottobre. Infatti, il 16 ottobre 1923 i fratelli Walt e Roy Disney firmarono il loro primo contratto per la realizzazione di cartoni animati, Alice Comedies. Questo segna infatti la nascita ufficiale della Walt Disney. Sì, quella di Topolino, Paperino, Zio Paperone e tutti gli altri personaggi che abbiamo imparato, nel tempo ad amare.


Già, Topolino. Walt Disney diceva sempre che tutto è iniziato con un topo e con quel corto animato, “Steamboat Willie” del 1928, nel 1930 arrivò Pluto, nel '32 Pippo e nel '34 Paperino e successivamente tutta la celeberrima famiglia dei Paperi (il mondo creato da Carl Barks e Don Rosa a partire dal leggendario Zio Paperone e a cui tanto hanno contribuito anche autori italiani) così come il mondo di Topolinia creato originariamente da Floyd Gottfredson.


Si crea così il cosiddetto “Regno Magico”, rappresentato in maniera iconica dal castello della Bella Addormentata.
Ci piace ricordare una considerazione del saggista e critico Mario Bonaldi: “Quasi tutte le opere targate Disney raccontano una storia di inclusione: un individuo, abituato ad avere sempre la peggio, in affannosa ricerca di una famiglia che lo accolga. (…) Quello che le storie Disney raccontano da quasi ottant'anni è che ogni emarginato, ogni escluso ha qualcosa di buono da offrire, se solo gliene viene data la possibilità. Niente di più che il classico american dream, con animali al posto degli uomini.”
Alla Disney si devono film di enorme successo come Biancaneve (1937), Pinocchio (1940), Fantasia (1940), Dumbo (1941) e Bambi (1942) nonché Cenerentola, Lilli e il Vagabondo, La Bella Addormentata nel Bosco, la Carica dei 101, La Spada nella Roccia, Il Libro della Giungla, Gli Aristogatti, Le Avventure di Bianca e Bernie, La Sirenetta, Il Re Leone e Rapunzel e in tempi più recenti film come La Bella e la Bestia (1992), La Sirenetta, La bella e la Bestia, Aladdin, e il Re Leone. In questi film, nelle storie dei topi e dei paperi stampate sugli albi a fumetti, c’è tanta, se non tutta, l’infanzia di molti di noi.
Disney è successivamente entrata nel settore del turismo, con parchi a tema, tra cui Disneyland (inaugurato nel 1955) e Walt Disney World Resort (nel 1971), dell'intrattenimento e del merchandising.


Ma nella sua lunga avventura, incredibile a dirsi, ci sono state anche polemiche: basti pensare alle accuse al fondatore Walt Disney di essere razzista, antisemita, suprematista bianco e sessista. O a quelle che hanno investito classici dell'intrattenimento per bambini come Dumbo (1948), Peter Pan (1953) e Aristogatti (1971) che due anni fa si sono visti affibbiare su Disney+ un'avvertenza perché ritenuti offensivi.
Ma invece di fare polemica bisogna riconoscere che Disney ha saputo unire le famiglie, presentando storie che si prestano sia alla lettura dei bambini che degli adulti (con toni, a volte, di vera satira di costume).
La Disney di oggi è un conglomerato operante nei diversi settori dell’intrattenimento. E’ recente infatti l’acquisizione di 21st Century Fox; anni prima vi era stata l’acquisizione di ESPN (canale televisivo via cavo specializzato nello sport, in particolare NBA e NFL) e della rete ABC e della rete streaming Hulu. Disney è proprietaria dei cataloghi dei Muppets, della Pixar (acquistata nel 2006), di Marvel (acquisita a fine 2009) e di Lucasfilm (acquistata nel mese di ottobre 2012).
Walt Disney ha vinto 26 Oscar su 59 candidature (si tratta del record assoluto).
In Italia, personaggi televisivi come Massimiliano Ossini, Giovanni Muciaccia, Chiara Tortorella o la giornalista radiofonica Marta Cagnola vengono da esperienze importanti nei diversi contenitori targati Disney Club. Negli Stati Uniti, dove il contenitore si chiama “The Mickey Mouse Club”, questo ha visto l’esordio di attori come Mickey Rooney e Ryan Gosling o di cantanti come Christina Aguilera o Britney Spears.