Smart city: i trasporti

di Piero Giuseppe Goletto

Se esiste un campo in riferimento al quale è necessario un approccio intelligente, in tutte le accezioni che si possono dare a questo termine, è la mobilità.

La mobilità genera, per usare il linguaggio degli economisti, esternalità negative: inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, traffico congestionato, scarsità di parcheggi.

Il paradigma della smart city deve intervenire su questi temi attraverso processi di innovazione sociale e sensibilizzando i cittadini. A questi, va offerta l’opportunità di spostamenti agevoli, buona disponibilità di trasporto pubblico, soluzioni di gestione della mobilità.

Probabilmente l’autovettura del futuro sarà in grado di scambiare informazioni con l’infrastruttura stradale e con le altre vetture. Va presa in seria considerazione l’introduzione e la diffusione di sistemi di car sharing e car pooling, da usufruire attraverso una carta servizi, così come la garanzia di coincidenze bus-treno onde ridurre il parco auto circolante.

La Commissione Europea ipotizza l’utilizzo di sensoristiche per il monitoraggio del traffico: non è rilevante chi circola quanto il numero di veicoli e le direttrici di traffico.

Ciò che si richiede agli enti territoriali è di guardare al trasporto pubblico locale in modo attivo e progettuale, partendo dai bisogni reali della città e scartando ipotesi di isolamento che sono oggi più che mai perdenti.

La mobilità non risponde soltanto a esigenze pratiche (es. recarsi al lavoro) ma diventa anche fatto inclusivo che consente ai diversi gruppi sociali di fruire della città e del territorio.

Del resto, in questo tempo di uscita dalla pandemia Covid-19, il sistema di trasporto pubblico potrebbe non cogliere le occasioni di cambiamento offerte dalla crisi, anziché virare verso una riduzione generalizzata della domanda oppure verso un’offerta di trasporto integrata tra varie soluzioni disponibili, incentrata su forme di mobilità sostenibile che a loro volta potrebbero implicare, ad avviso di chi scrive, la riorganizzazione delle tratte e l’offerta di servizi di tipo MAAS (Mobility as a Service), che Cuneo farebbe bene ad adottare.

Per come lo abbiamo capito, il servizio di tipo MAAS (Mobility as a Service) consisterebbe nella messa a disposizione della combinazione di servizi di trasporto offerti da fornitori diversificati (Es. noleggiatori di auto, taxi, bus, metropolitana, treni), pagando il singolo viaggio o un abbonamento mensile cumulativo che dia diritto alla fruizione del servizio di trasporto pubblico e a un certo numero di km in auto a noleggio o taxi. Questo modello di servizio ci risulta essere in corso di sperimentazione ad Hannover, Vienna e Stoccarda.

Il MAAS è una forma di smart transport: L’idea dello smart transport è massimizzare il livello di utilizzo di veicoli entro ciascun sistema, offrendo, in termini molto concreti, agli utilizzatori l’opportunità di scegliere diversi mezzi di trasporto in base a preferenze di costo, di distanza, o in base al percorso più veloce disponibile in un dato momento.

Componenti smart sono anche i sensori presenti sulle vetture che riducono il rischio di collisione oppure dispositivi tipo Telepass che consentano il pagamento di pedaggi, o il riconoscimento automatizzato dei titoli di viaggio. Altri esempi di componenti smart sono tutte quelle applicazioni per telefono mobile che consentono di prenotare un servizio taxi o di acquistare, in mobilità, un biglietto di un servizio di trasporto pubblico. Come si vede, il coinvolgimento dell’utente è fondamentale.

Si parla, in letteratura, di mass rapid transit system indicando tutti quei sistemi di trasporto che consentono di servire le esigenze di un gran numero di persone supportando l’accesso al trasporto pubblico.

Di fatto, se si vuole riassumere il concetto di smart city applicato ai trasporti, parliamo di una città caratterizzata da:

  • spostamenti agevoli;
  • Buona disponibilità di trasporto pubblico sostenibile (promozione dell’uso dei mezzi a basso impatto ecologico, mezzi elettrici approvvigionati con fonti solari o fotovoltaiche e con punti di ricarica diffusi);
  • Regolamentazione dell’accesso ai centri storici privilegiandone la vivibilità
    (ZTL, ciclopiste, percorsi pedonali....)
  • Soluzioni avanzate di mobility management
  • Infomobilità per la gestione degli spostamenti quotidiani e gli scambi con aree limitrofe
  • Diffusione del car-sharing

Particolarmente significativo è il fatto che questo concetto di smart city riporti in auge i treni di superficie anche su tratte dismesse o in perdita di gestione.