di Alessandro Claudio Giordano
Il vecchio detto latino “Excusatio non petita accusatio manifesta”, potrebbe essere tradotta in "scusa non richiesta, accusa manifesta", sta a significare che se non si ha nulla di cui ci si deve giustificare non occorre scusarsi. L'equivalente proverbiale italiano è "Chi si scusa si accusa".
San Girolamo, nelle sue lettere (Epist. 4) avvertiva: dum excusare credis, accusas ("mentre credi di scusarti, ti accusi"). Spesso siamo soliti collegare l'utilizzo di espressioni latine al mondo del diritto, non si tratta in realtà di una regola e non tutte le locuzioni di quel genere possono essere considerate delle massime. Tra queste rientra proprio l'espressione "excusatio non petita, accusatio manifesta": nonostante il latino e nonostante il termine "accusa", si tratta di un'espressione che non ha nulla a che fare con il diritto e che, quindi, è utilizzata più nel linguaggio comune che in quello tecnico. Tuttavia, affannarsi a giustificare la propria condotta quando non è richiesto può essere interpretato come un indice del fatto che si ha qualcosa da nascondere. Nella cultura e nella civiltà anglosassone moderna, porre le proprie scuse al di là della disputa, è un atto di galanteria e di illuminazione. Un criterio di apertura molto diffuso e apprezzato negli ambienti di lavoro multinazionali perchè nell'astenersi c'è l'arroganza dell'infallibilità e della perfezione che gli interlocutori percepiscono con fastidio. Trova, così, conferma il detto più antico e saggio "parcere subjectis et debellare superbos" (perdonare i contriti e debellare gli arroganti, Virgilio Eneide), viatico dei grandi condottieri latini. Un contesto in cui è frequente l’uso dell’espressione latina è quello giuridico: un avvocato può infatti incalzare un testimone su una sua versione dei fatti sostenendo che questa è in realtà una giustificazione da lui non richiesta e che, quindi, è quasi un’autoaccusa. Importante non considerare excusatio non petita, accusatio manifesta un massima giuridica, cioè una frase latina che ha una valenza normativa e il cui senso trova riscontro, in qualche modo, in disposizioni di legge in vigore: è il caso di ius corrigendi che rileva nell’ambito dell’articolo 571 c.p. la punizione penale dell’abuso dei mezzi di correzione. Il volersi giustificare prima di essere stato accusato è di per se anche un’auto accusa, quindi attenti modulare, trattare e filtrare ciò che si dice…