Bloggers o giornalisti....

di Alessandro Claudio Giordano

Ci sono ragioni particolari per cui ho cercato in questi mesi di creare questo angolo di informazione e dibattito. L'ho fatto cercando di curare quasi maniacalmente tutti i dettagli. Programmando e cambiando idea nel tentativo di dare alla "rete", spunti, critiche, consigli...alimentando e provocando.

Per abitudine leggo articoli, " brevi" e blog ma mi imbatto quotidianamente in forzature grammaticali dell'italiano, inglesismi ed altro. Spesso complice la rete chiunque si può improvvisare giornalista, senza forse neppure aver incrociato una redazione di un giornale o un menabò. chiunque abbia scritto o collabori con periodici o giornali con un colpo d'occhio sa distinguere. Forse perchè aspetti che oggi sembrano irrilevanti un tempo erano fondamentalii, la sintassi e la grammatica ad esempio. Sospiro e sottovoce mi ripeto " un tempo eravamo mosche bianche. Parlo dei giornalisti, e non avevamo necessità di metterci una targhetta sul capo per farci riconoscerci. Notes alla mano, il lapis, la macchina da scrivere e il fax, facevamo chilometri per una notizia attendibile e tiravamo tardi la sera per capire, limare verificare l'attendibilità di quanto proponevamo. Oggi quando si parla di giornalisti lo sono tutti., o meglio sono writers ed affollano il web come i vacanzieri a Riccione il giorno di Ferragosto. Un tempo non c'erano i blog, ma il diario. La paginetta da riempire e riporre nel comodino prima di spegnere l'abat jour e fare nanna. Oggi tutto è cambiato e giustamente ciascuno di noi può raccontare e raccontarsi. Ma quando ci si propone al pubblico, anche di amici, la regola rimane la stessa...Leggere, rileggere e correggere.  Obiettivo: confezionare una pubblicazione il più possibile vicina alle esigenze della nostra quotidianità.