Base Luna: cinquantesimo anniversario dello sbarco lunare - prima parte

di Piero Giuseppe Goletto

Con questa serie di articoli desideriamo celebrare il 50° Anniversario dello sbarco sulla Luna guardando al nostro satellite sia sul piano scientifico e tecnologico sia con riferimento ai contenuti artistici, letterari e mitici che hanno reso la Luna così attraente.

 Abbiamo immaginato un percorso di avvicinamento il cui punto di partenza è legato al mito. Infatti, il nostro Satellite, che l’umanità ha sempre visto quale presenza costante nel cielo diurno e notturno, esercita un’attrazione profonda su di noi con potenti simboli legati all’amore, alla magia, alla follia.

 Le fasi, le eclissi (temutissime dagli uomini antichi), sono momenti di cambiamento che l’uomo antico percepiva senza alcuna difficoltà.

 Nelle religioni antiche – a carattere politeistico – vi erano divinità lunari, ossia divinità connesse ad un'antagonista delle divinità solari. Vale la pena di fare una breve panoramica.

 Nella religione dell'antico Egitto le principali divinità lunari sono Thot (che era anche il dio della sapienza, della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria), Khonsu (che era anche il dio della conoscenza e del tempo) e Bastet (che era anche la dea delle donne, della fertilità e delle nascite).

 Nelle religioni greco romane, Artemide (che diventerà Diana nell’antica Roma) era una delle divinità lunari, e in particolare della luna crescente; insieme a lei rappresentavano la Luna Selene (la Luna piena) ed Ecate (la Luna calante).

 

A Ur, in terra babilonese, si venerava Nannar, divinità lunare. L’adorazione del dio Chandra, dio della Luna faceva parte già dai tempi antichi della religione induista; la divinità lunare azteca presiedeva tra le altre cose alla musica e alla danza.

 Non possiamo tralasciare ovviamente il fatto che la Pasqua cristiana, festa mobile, cade secondo i cicli lunari, cade la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.

 

Nei miti norreni, i lupi Skoll e Kati inseguono nel cielo il Sole e la Luna. Se i due lupi fossero riusciti a catturare il Sole e la Luna si sarebbe verificato il crepuscolo degli dei, che in quel sistema mitologico è l’armageddon (è da notare che nella quadrilogia wagneriana questa situazione viene innescata dall’incendio del Valhalla effettuato da Odino).

Una bellissima fiaba giapponese, intitolata Taketori monogatari, ha per protagonista una stupenda bambina che viene dalla Luna; tale fiaba ha ispirato Leji Matsumoto nella realizzazione de “La Regina dei Mille Anni”.

 

Altra fiaba ci viene dalla Cina e riguarda Chang’e, la donna che bevve l’elisir di lunga vita e giunse sulla Luna.