Le stazioni spaziali - prima parte

di Piero Goletto

Una stazione spaziale è una costruzione creata dall'uomo destinata a far vivere esseri umani nello spazio e,conseguentemente, consentirne la vita per settimane, mesi, oppure anni. Se è vero che oggi “la” stazione spaziale è l’ISS (International Space Station, Stazione Spaziale Internazionale) è altrettanto vero che questa rappresenta un importantissimo punto di arrivo nell’astronautica.

 I primi tentativi dei Russi di lanciare e abitare una stazione spaziale risalgono ai primi anni 70 e falliscono dapprima per impossibilità di attracco (Salyut 1) e poi con la perdita dell’equipaggio (Missione Soyuz 11diretta alla Salyut 1). Fallisce anche la missione Salyut 2 per problemi tecnici ed è solo a partire dalla missione Salyut 3 che fu la prima stazione spaziale a mantenere l'orientamento relativo verso la superficie della Terra che si può parlare di una vera stazione spaziale operativa. In tale missione, così come nelle successive Salyut 4, Salyut 5 e Salyut 6 e Salyut 7 vengono svolti esperimenti scientifici e osservazioni astronomiche. Vari sono gli equipaggi che si succedono al ritmo di uno ogni sei mesi, trasportati dall’affidabile vettore Soyuz.Solo le ultime stazioni Salyut sono dotate di propulsori per le manovre orbitali e nessuna di queste è predisposta come stazione modulare.

 Gli Statunitensi, dal canto loro, concepirono in origine l’idea di un laboratorio spaziale, ricavato dal terzo stadio di un razzo Saturn V (quello utilizzato per portare l’uomo sulla Luna). Lo Skylab (questo il nome del laboratorio) raggiunse l’orbita danneggiato e furono necessarie due missioni con equipaggio per la riparazione del laboratorio orbitante. Nello Skylab vennero realizzati esperimenti scientifici e medici per una durata di circa 2.000 ore comprendenti esperimenti con animali (pesci e ragni) nonché molteplici osservazioni solari, terrestri e della cometa Kohoutek. I tre equipaggi rimasero nello spazio per un totale di 171 giorni. Lo Skylab successivamente non venne più utilizzato e cadde sulla Terra l’11 Luglio 1979. Ben più rilevante l’esperienza della MIR, in quanto ha rappresentato in primo luogo il primo esempio di collaborazione internazionale. E’ significativo e di buon auspicio il fatto che il termine Mir non sia una sigla bensì significhi “Pace” nelle lingue slave.

La Mir è la prima vera stazione spaziale del tipo modulare, la cui costruzione è avvenuta lanciando separatamente i diversi componenti e poi assemblandoli nello spazio. La Mir era posta in orbita terrestre bassa e la sua altitudine variava da 296 km a 421 km, la sua velocità media era di 27 700 km/h che le permetteva di completare 15,7 orbite al giorno. La Mir divenne la prima stazione spaziale abitata perennemente e funzionante scientificamente raggiungendo così l'obiettivo per cui fu concepita. Ereditò diverse parti degli strumenti di bordo e dell'attrezzatura scientifica dall'ultima stazione del tipo Saljut attiva cioè la Sojuz T-15.

 Il modulo o blocco di base della Mir era dotato, a differenza dei blocchi impegnati per le Saljut, di ben sei congegni d'aggancio per navicelle di trasporto e per moduli o blocchi per ampliare la stazione spaziale stessa. Questo ne permise l’ampliamento e consentì che prima della ISS la Mir sia stato l'unico avamposto permanente della presenza umana nello spazio fino al suo rientro controllato in atmosfera.