Todo modo para buscar la voluntad divina

di Alessandro Claudio Giordano

Negli anni settanta fece scalpore un libro intitolato "Todo modo" scritto da Leonardo Sciascia.

Un romanzo scomodo la cui trama propone al lettore protagonisti e vicende che sembrano tratte dalla quotidianità politica del tempo e saranno, in un momento successivo, confrontate con il sequestro e la morte del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Fu un attacco alla Democrazia cristiana ed in generale al sistema di potere cattolico e alla sua penetrazione in tutti i gangli dello stato.

 

Un paese, il nostro, la cui salute politica e la continuità democratica ha spesso accusato inusuali battute di arresto per una realtà che aspirava a buon diritto, ad essere compreso nel novero delle democrazie occidentali. "Todo modo para buscar la voluntad divina" ossia "Ogni mezzo per cercare la volontà divina". Una frase tratta dagli esercizi spirituali di San Ignazio di Loyola. Di esercizi spirituali si tratta infatti, quelli che si svolgono lontani da occhi indiscreti all’Eremo di Zefer, trasformato in un hotel di lusso dove a più riprese vi alloggiano, ministri, banchieri, uomini dell’alta politica. Don Gaetano, il proprietario, un uomo colto, enigmatico, pervaso da quel mistero che fa supporre tutto ed il contrario di tutto. Il protagonista è un pittore casualmente capitato all’eremo, che verrà invitato ad assistere agli esercizi, diventando poi vittima e colpevole in una ridda di velate supposizioni ed accuse da parte di altri protagonisti. E poi c’è il procuratore Scalambri, ex compagno di scuola del pittore, chiamato a scoprire i colpevoli degli omicidi che si susseguono con ritmo giallista. Al di là della trama del libro, il cui approfondimento lascio al lettore, e le successive vicissitudini del fim, ritirato dalla censura e ridistribuito solo alcuni anni orsono alla pubblica visione; resta un’Italia pervasa da a continuità politica ed accompagnata da una quotidianità per nulla trasparente, sempre al limite del collasso in cui l’idealità si è piegata alla ragion di stato.

 

Todo Modo può rappresentare uno spunto per un’analisi approfondita, una riflessione sulle premesse della politica laddove questa incrocia il sistema e non la gente. Una democrazia al contrario, dove forse “i poteri forti” , cercano di alimentare la quotidianità, sacrificando il cittadino e l’opinione pubblica. In tutti i paesi in cui non prevale l’uomo sull’organizzazione politica, il sistema è zoppo. Per questo serve ragionare e mettersi in dubbio per capire e tracciare strane nuove o più sicure.