di Anna e Maria Sciacca
La mostra “Van Gogh, tra il grano e il cielo”, dal 4 Aprile 2017 all’8 Aprile 2018 organizzata da Marco Goldin, ha presentato diverse opere del pittore olandese, dipinti e disegni. La mostra è promossa dal Comune di Vicenza e da Linea d’ombra, Partner sono International Exhibition Group, Fondazione Roi e AIM, il Kröller-Müller Museum in Olanda.
Le opere di Van Gogh sono del periodo 1880 nelle miniere del Borinage, in Belgio, fino al 1885 periodo di Nuenen, e riflettono il dolore la disperazione del vivere. Le lettere che Vincent inviava al fratello Théo esprimono le sue emozioni trasferite poi nei suoi lavori di pittura, dalle sue prime opere per arrivare poi al perido Auvers-sur-Oise. Per informazioni: www.artribune.com
Dopo Australia, Stati Uniti e Russia anche in Italia la mostra “Van Gogh alive – Experience” a Firenze, Roma, Milano e a Torino nel Palazzo Promotrice delle Belle Arti, location storica nel bellissimo scenario del Parco del Valentino, a Bologna fino al 30 Luglio negli spazi della ex-Chiesa San Mattia, in via Sant’Isaia.
La mostra presenta oltre 3000 immagini, lo spettatore segue gli scenari delle opere del pittore olandese, accompagnato da luci e da musiche di Vivaldi, Schubert e Bach, un viaggio sensoriale dove sembra di entrare nelle opere stesse.
Le opere di Van Gogh rappresentano quell’arte autentica che quasi mai viene capita nel suo tempo, pensare a Van Gogh quando si era trovato a vendere uno dei suoi quadri per un piatto di minestra… e adesso le sue opere vengono ammirate in tutto il mondo, ma nella sua vita sofferta, quei campi di girasole, quel colore giallo intenso che spesso ricorre nei suoi dipinti, un cielo stellato sembravano esprimere la ricerca e il desiderio di calma: “ Quando l’artista sembra forse raggiungere la serenità nelle immense distese dei campi, nel giallo oro delle messi e l’azzurro del cielo. La vicinanza e la lontananza dal mondo”.
Quanto l’artista sembra forse raggiungere la serenità nelle immense distese dei campi, nel giallo oro delle messi e l’azzurro del cielo. La vicinanza e la lontananza dal mondo