Catarina Segurana l'erouina nissarda

di Alessandro Claudio Giordano

Di tanto in tanto il popolo necessita di eroi e di eroine. Personaggi che, spesso, ai margini, della loro società e del loro tempo condizionano con un'azione, più o meno casuale, ma comunque coraggiosa il corso degli eventi. Così i racconti popolari mischiandosi con la storia, regalano figure curiose che spesso contrastano con la storia stessa.

E' buona abitudine per i nizzardi recarsi, di tanto in tanto, di fronte alla chiesa di Sant’Agostino, ove fu battezzato Garibaldi, su quello che resta dell’antico bastione Sincaire ed alzare gli gli occhi alla stele commemorativa eretta nel 1923 a Caterina Segurana e po centro storico di Nizza, nella vecchia Via Dritta, una palla di cannone sporge da un muro, ed una scritta ricorda che si tratta di un "Boulet tirat per la flota turca en 1543 a l'assedi de Nissa doun si destinguet Catarina Segurana l'erouina nissarda".

 

Nell'agosto del 1543 la flotta del sultano Solimano II, alleato del re di Francia raggiunse le acque liguri ed attaccò ponendola sotto l'assedio Nizza che apparteneva al duca di Savoia che si trovava in guerra con la Francia. La città pare fosser difesa da sei compagnie di archibugieri, qualche centinaio di miliziani, e dalla guarnigione del Castello, mentre tutti gli individui donne e ragazzi compresi, aiutavano i militari, in una città ormai sotto scacco. Il 15 agosto venne sferrato l'attacco finale. La città fu bombardata dal mare per molte ore, e così violentemente da creare un'ampia breccia nelle mura dalla Porta Paroliera alla torre pentagonale di Sincaire. I turchi impiegarono i giannizzeri, il corpo scelto famoso per coraggio e crudeltà,  e fu sanguinosa battaglia che non risparmiò nessuno pur trovando una forte una resistenza. Nel momento più difficile del combattimento, quando i turchi stavano per conquistare, proprio quando un turco riusciva a piantare la propria bandiera in cima alla breccia, una brutta popolana, Donna Maufaccia, il cui nome vero era Caterina Segurana, di mestiere lavandaia, spinse giù dalla breccia il turco e, impossessatasi della bandiera, indirizzò un osceno gesto di scherno agli assalitori.

L'episodio diede nuova forza ed impeto e coraggio ai Nizzardi che riuscirono a respingere gli assalitori. Così la nostra Catarina assurse ad eroina. Un personaggio che oggi a così tanti secoli di distanza contrasta  con un paese, la Francia, che in quell'epoca era alleato dei turchi, mentre Nissa era Sabauda. Così negli anni la nostra povera è stata adottata un tempo da una parte un tempo dall'altra, ovviamente per ragioni politiche. Ma questo è del tutto irrilevante per resta l'atto di sfida ed il coraggio della popolana che rivendica il sacrosanto diritto alla libertà.