Corto Maltese: la letteratura disegnata

di Piero Giuseppe Goletto

Corto Maltese è un personaggio dei fumetti creato da Hugo Pratt nel 1967 e protagonista dell’omonima serie a fumetti.

Corto è protagonista di storie dai temi adulti, collocate in contesti storici documentati, dalle notazioni geografiche puntuali e riferimenti culturali dotti. La “Ballata del Mare Salato” è forse il primo esempio di “letteratura disegnata”.

Per capire Corto Maltese bisogna partire dal suo autore. Hugo Eugenio Pratt nacque a Rimini nel 1927 ma la sua vita si sviluppò soprattutto intorno alla città di Venezia.  La vocazione di Pratt è raccontare storie attraverso i fumetti, come facevano negli Stati Uniti autori capitali quali Will Eisner. Nel 1967, come detto, viene pubblicata su Sgt. Kirk, rivista di fumetti pubblicata a Genova, la “Ballata del Mare Salato”, che deve molto ai grandi romanzi d’avventura.

Corto Maltese è un marinaio, che vive le sue avventure nel primo quarto del Ventesimo Secolo. Benchè sia un pirata, è una figura positiva: vive la vita con ironia e profonda umanità schierandosi immancabilmente con i più deboli. Di sé dice “Non sono un eroe, mi piace viaggiare e non amo le regole, ma ne rispetto una soltanto, quella di non tradire mai gli amici.”

La sua cultura è multiforme e sofisticata; siamo di fronte a un gentiluomo di altri tempi, come denotato anche dall’abbigliamento (cappotto corto doppiopetto blu scuro, pantaloni bianchi, panciotto); identità e formazione di Corto Maltese sono molto complesse.

 Nelle sue avventure si muove praticamente in tutto il mondo e incrocia gli avvenimenti più rilevanti della Storia (quella con la “S” maiuscola), ha un legame fortissimo con Venezia, che rispecchia quello del suo autore.

Lo sguardo di Corto Maltese trasmette l’amore di Hugo Pratt per questa città; l’autore la trasforma in luogo da fiaba, ricco di angoli nascosti e misteriosi (esiste una pregevole guida turistica di Venezia ispirata a Corto Maltese; ci torneremo sopra)

Corto Maltese è un gentiluomo dal codice etico fortissimo (quando uccide lo fa per legittima difesa) e vive sentimenti di profonda malinconia. L’avventura è per lui un modo di vivere, una caratteristica del suo essere in certo senso “apolide”, che gli è permessa data la sua condizione agiata e il suo sentirsi “straniero” ovunque, eccetto che a Venezia, in modo da poter cogliere l’essenza di ogni luogo dove si trova e farla sua.

Corto Maltese è un eroe romantico? Secondo Boris Battaglia (Corto. Sulle rotte del disincanto prattiano) Corto Maltese non è romantico. «Non c’è nostalgia», scrive Battaglia, «perché già dal finale della Ballata del mare salato sappiamo che non può esistere un ritorno. La nostalgia (l’omerico dolore per il ritorno) è uno stato psicologico di rimpianto per ciò che si è lasciato ma che sappiamo ci sta aspettando. Da quel finale in poi, prima ancora di diventare un personaggio seriale, Corto, quanto e forse più di Odisseo, è condannato alla continua ripartenza. Quello che lo caratterizza è il desiderio di andare, (…) perché non ha nessun luogo dove tornare» (citato in Fumettologica). In effetti, Corto dice di sé “Non sono uno di quelli che mettono radici” e questo sradicamento è un modo per attraversare più mondi. Nelle sue storie si parla di confini geografici labili, di conflitti religiosi, di perdita di identità; si incontrano personaggi anomali e irregolari.

Alla fine degli anni 60 il fumetto cerca nuove strade per la pubblicazione e tra queste vi è l’orientarsi sempre di più al modello della letteratura, adottando una concezione unitaria e abbandonando l’idea della serialità. Il fumetto è quindi concepito per la pubblicazione in volume, e non si tratta di una raccolta ma di una storia organica e compiuta.

Già la Ballata del Mare Salato si configura come un'autentica opera letteraria, ambientata in una  precisa realtà storica (l'inizio del XX secolo), di cui vengono illustrati gli aspetti politici, sociali, economici e umani. Inoltre nella Ballata l'autore presenta la psicologia dei vari personaggi; tutti loro hanno spazio e nessuno prevarica l’altro.

Significativo è il fatto che Umberto Eco non solo avesse analizzato il personaggio di Corto Maltese ma gli ha dedicato un omaggio ne “L’Isola del Giorno Prima”: “«...la nave aveva poi imbarcato un cavaliere di Malta, con un viso da filibustiero, il quale si era proposto di trovare un’isola, di cui gli aveva parlato un veneziano, e che era stata battezzata Escondida...».”

Del resto l’opera prattiana è piena di rimandi letterari: non vengono citati soltanto grandi romanzieri del mare come Conrad o Melville, ma anche le poesie di Rimbaud, i drammi di Shakespeare, i cicli cavallereschi del Medioevo.  Pratt intreccia cultura alta e fonti popolari ma continuamente tende verso la letteratura, quella vera.