CoMIX - Viaggio nel mondo del fumetto e dell’animazione - Arriva Topolino

di Piero Giuseppe Goletto

Walt Disney dichiarò che tutto il suo impero nasce da un topo: Topolino.

 Topolino vede la luce il 18 novembre 1928 come cartone animato nel cortometraggio Steamboat Willie che si ispira a una comica di Buster Keaton. Poco dopo esordisce nei fumetti. In entrambi i casi gli autori sono Walt Disney e Ub Iwerks. Quest’ultimo ha un ruolo decisivo nel definire la forma e il carattere primordiale del personaggio.

 Il personaggio di Topolino, agli inizi, è impulsivo, sognatore e determinato. Forse la scelta di puntare su un topo è dettata dal giocare sul contrasto con Felix The Cat. Anche le prime storie a fumetti hanno un taglio scanzonato e spiritoso; il Topo è pronto alla battuta e allo scherzo.

E’ però Floyd Gottfredson nel 1930 a trasformare radicalmente il personaggio. Gottfredson è consapevole del fatto che il pubblico apprezza in modo particolare i personaggi avventurosi e costruisce intrecci articolati.

Topolino non è più un ragazzo sbarazzino ma diventa un personaggio coraggioso e intraprendente, gentile e responsabile, un cittadino modello (“carino, intelligente, simpatico alla gente”, come ebbe a cantare Eugenio Finardi nella sua canzone “Vil Coyote”).

Topolino diventa un infallibile detective, caratterizzazione che è immutata nel tempo. Gottfredson e i suoi collaboratori creano intorno al Topo un universo entro cui muoversi.

 Questo universo è incentrato sulla città di Topolinia, una piccola città affacciata sul mare (precisamente sulla baia di Humboldt) e che dà le spalle alle montagne, vicina al deserto e a parchi naturali. Si dice che le luci che si vedono da Topolinia siano quelle di Paperopoli.

L’evoluzione delle storie conferisce maggiore spessore a personaggi quali Gambadilegno (il classico antagonista di Topolino), Pippo (il migliore amico di Topolino e sua spalla) e Minni (la fidanzata di Topolino) introducendo figure di supporto quali il Commissario Basettoni e l’Ispettore Manetta.

 

Nel corso del tempo, Topolino diventa un simbolo nazionale americano, e per renderlo ancora più gradevole al pubblico gli animatori accentuano i lati più gentili del personaggio e i suoi tratti infantili.

 

Topolino è “neutro”: non ha un mestiere definito, e in realtà nel tempo ne ha svolti di innumerevoli; non si sa quanti anni abbia e non vive in un tempo definito.

E’ un topo antropomorfo, così come Pippo è un cane antropomorfo, e come tale è la rappresentazione di tratti umani attraverso la raffigurazione di un animale: il volersi riappropriare di alcuni aspetti propri dell’infanzia.

Topolino è – a detta di Casty, uno dei suoi disegnatori italiani – un “posato trentenne”, un giovane adulto, solare e positivo.

L’archetipo di Topolino come lo si conosce oggi – in realtà – è stato definito da Romano Scarpa. Questo grandissimo autore Disney italiano sviluppo diede un taglio avventuroso, che già Floyd Gottfredson aveva dimostrato Topolino poteva sostenere bene, alle sue storie..

 Il disegno di Scarpa ha impronta cinematografica e le sue storie – che hanno una sceneggiatura non banale - valorizzano anche i coprotagonisti (es. Eta Beta )e gli antagonisti. Scarpa valorizza personaggi quali e Macchia Nera.

 Casty – di cui abbiamo prima parlato – continua l’opera di Romano Scarpa e di Floyd Gottfredson e le sue storie introducono avversari temibili e realistici, pronti all’eliminazione fisica di Topolino.

Massimo De Vita introduce personaggi quali il Professor Zapotec, il Professor Marlin e la Macchina del Tempo.

 Tito Faraci introduce, nel mondo di Topolino, il personaggio di Rock Sassi all’interno del cosiddetto “Ciclo del Commissariato” e realizza la serie del “Mickey Mouse Mystery Magazine”, il cui tono è di taglio più noir rispetto alle classiche storie di Topolino.

Topolino è apparso in vari film – ricordiamo Fantasia su tutti e in diverse serie televisive quali Mickey Mouse Club. Fantasia nasce partendo dal lavoro di Disney stava realizzando un corto basato su “L’apprendista stregone” per evolvere in un concerto di musica classica accompagnato dalle immagini animate.

 Topolino è un’icona della cultura popolare: fin qui abbiamo trattato il Topo come protagonista di storie a fumetto e a cartoni animati. Nello stesso tempo non dimentichiamo che si tratta forse del personaggio più riconoscibile della storia. Un personaggio che in definitiva parla al bambino che sta dentro di noi e si fa portatore di valori positivi.

Forse vale la pena citare Russel Nye, citato in un articolo di Bruce D. Forbes (Mickey Mouse as Icon: Taking Popular Culture Seriously – Topolino come icona: prendere sul serio la cultura popolare)

 

Il mondo di Topolino è quello dei bambini; è un luogo sicuro (anche se occasionalmente può far paura), non violento, non ideologico, dove le storie hanno sempre un lieto fine (…) L’intera esistenza di Topolino si basa sul principio dell’amore della sicurezza per tutti.

Topolino attrae perché rassicura costantemente sul fatto che gli innocenti trionferanno. Il topo, che è un animale debole, vince sempre”.

 

Nella tesi “WALT DISNEY AND HIS INFLUENCE IN THE AMERICAN SOCIETY”